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L’orto di Mamma Margherita

Nel 1846 don Bosco aprì nella zona nord della città di Torino il primo oratorio per l'accoglienza dei ragazzi di strada, iniziando l'opera di educazione della gioventù che porterà in tutto il mondo. La prima sede fu la casa Pinardi in Borgo Dora dapprima affittata e poi comprata, nel 1847, in comune con Il teologo Giovanni Borel, con quello che diventerà santo Giuseppe Cafasso e con Roberto Murialdo. La base dell'opera Valdocco. E ancora una volta chiese l'aiuto alla madre Margherita che, abbandonata la casetta dei Becchi di Castelnuovo, rispose al figlio con la consueta buona volontà e perseveranza, diventando inconsapevolmente la ca-fondatrice della Famiglia salesiana. Attiguo alla casa Pinardi era un pezzo di terra che Margherita si mise a coltivare ad orto, mettendo a dimora patate, ortaggi e tutto ciò che si poteva ricavare per essere utilizzato nelle modeste pietanze con cui sfamare i numerosi ragazzi abbandonati e raccolti da don Bosco. Per dieci anni mamma Margherita seguì Giovanni nella sua missione, accudendo i giovani poveri che via via venivano rifocillati, curati, ospitati e vestiti con l'intento di dare loro un futuro, diventando uno dei cardini del "sistema preventivo", linea guida dell'operato del santo dei Becchi. 

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La “minestra” di Mamma Margherita

Alla metà dell'Ottocento Torino visse una stagione sociale drammatica: molti giovani orfani erano privi di qualsiasi assistenza, non avevano neppure un luogo dove ripararsi la notte e spesso soffrivano la fame. Inoltre era comune lo sfruttamento giovanile con la messa al lavoro di bambini di otto anni, a cui spesso si accompagnava un avviamento alla criminalità. Con l'acquisto a Borgo Dora di casa Pinardi e del suo piccolo terreno antistante don Bosco, che nel frattempo aveva fatto accorrere al suo capezzale dai Becchi Mamma Margherita a causa di una grave polmonite, si accingeva a fondare quella che resterà nella memoria: l'Opera Salesiana. 
L'origine contadina e l'abitudine di trarre dalla terra sostentamento spinse Mamma Margherita a coltivare un orto davanti alla casa, in cui produrre tutti tipi di ortaggi utili a cucinare minestre in quantità che, accompagnate dal pane, costituivano i pasti dei ragazzi di don Bosco. 
Illetterata, ma piena di quella fede che porta alla sapienza, fu d'aiuto per tanti poveri ragazzi della strada, figli di nessuno, durante una vita povertà, di preghiera e di sacrificio. 

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